La  mia pratica e le mie lezioni si sono concentrate, negli ultimi giorni, su Virabhadrasana II, Utthita Parsvakonasana e Parivtritta Parsvakonasana.

Sono posizioni di terra e di fuoco: in cui è molto importante il radicamento, l’essere ben presenti con il peso nella terra e allo stesso tempo attivano quasi istantaneamente, per l’impegno a livello della parte alta delle gambe e dell’addome, una sensazione di calore interiore e di energia potente.

Tutte queste posizioni evocano un senso di sicurezza, di dignità, di solidità di cui tutti possiamo aver bisogno in certi periodi della vita (e non è un caso che io abbia scelto questo focus sul finire di questa settimana).

Da questa pratica, ascoltando e osservando attentamente il mio corpo le mie emozioni, ho scoperto che:

  • dopo aver piegato la gamba anteriore portando la coscia parallela al pavimento e reinserito il femore dentro la sua sede, il busto si piega naturalmente un po’ in avanti, per riportarlo dritto, mantenendo la rotazione di tutto il torace e la spalla posteriori verso l’alto è utile immaginare di avvicinare l’ascella all’anca e contemporaneamente attivare una leggera retroversione del bacino
  • la sensazione di potenza e calore e sicurezza che trasmette questa posizione è ancora più accentuata se la si evoca a partire dai piedi, se si attinge dalla terra e si fa salire lungo il corpo fino alla drishti (lo sguardo), che deve essere lungo, focalizzato e sicuro in direzione della mano anteriore o perpendicolare alla terra in entrambe le varianti di Parsvakonasana.

 


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *